Il cibo come incontro, coinvolgimento, comunità, bellezza, come connessione tra persone, luoghi e biodiversità.
Dalla rielaborazione di queste parole chiave emerge la possibilità di un turismo sì “slow”, ma che opera un profondo cambio di paradigma a partire dal volere chi lo sviluppa e di chi viaggia, un turismo che metta davvero al centro le comunità locali.
Un vero e proprio modello di ospitalità rispettosa dei territori e di chi quei luoghi li vive.
Già quindici anni fa, Carlo Petrini, ignaro forse di anticipare la soluzione a un problema che non aveva ancora nemmeno un nome e che oggi ben identifichiamo in overtourism, diceva:
“Il turismo del futuro? Parte dai cittadini residenti, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici, dalla loro cura verso la terra che abitano. I turisti arriveranno di conseguenza”.
Si può fare? E se si, come? Può questo modello generare sostenibilità economica per quelle comunità che vuole salvare? E perché il cibo si fa privilegiato medium di questo modo di viaggiare, connettendo luoghi e persone?
Ne parleremo con:
- Emilio Casalini, giornalista, conduttore televisivo e scrittore italiano.
- Giacomo Miola, vice-presidente Slow Food Italia
- Nadia Afragola, Giornalista Enogastronomica
- Enrico Ponza, Community manager Slow Food Travel Val Varaita
SPEAKER
Emilio Casalini
Giornalista, conduttore televisivo e scrittore italiano
Giacomo Miola
Slow Food Italia Vice-presidente
Nadia Afragola
Giornalista Enogastronomica
Enrico Ponza
Slow Food Travel Val Varaita Community manager