Il turismo caseario sta emergendo come una componente fondamentale del turismo enogastronomico in Italia, con un potenziale significativo per lo sviluppo di destinazioni locali e la valorizzazione dei territori produttori.
Un trend di crescita che è stato fotografato dal primo Rapporto sul turismo ed il mondo caseario, ideato da Roberta Garibaldi e realizzato dall’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico con la collaborazione del Comune di Bergamo e del progetto FORME e di Bergamo Città Creativa per l’Enogastronomia.: il 32,7% dei turisti italiani dichiara di aver partecipato ad almeno un’esperienza a tema formaggio nel corso dei viaggi degli ultimi tre anni – tra visite ai caseifici, eventi e festival, itinerari tematici ed esperienze dedicate nei ristoranti – e i numeri sono cresciuti in modo significativo nell’ultimo triennio: +7,3% sul 2021.
“Caseifici ed aziende casearie sono il core dell’offerta turistica dedicata. Alle tradizionali visite e degustazioni si affiancano proposte ingaggianti, coinvolgenti e stimolanti. Fra queste spiccano corsi di cheese pairing (apprezzati dal 55% dei rispondenti) e laboratori del formaggio (52%). Il confine tra business e leisure diviene anche nel turismo legato al mondo caseario sempre più sottile, e le proposte dedicate alle aziende stanno iniziando ad essere apprezzate dal pubblico (il 41% dei rispondenti vorrebbe parteciparvi).
Pur avendo già suscitato un crescente interesse da parte dei viaggiatori, il settore caseario – afferma Roberta Garibaldi – non ha ancora ricevuto l’attenzione che merita in un’ottica sistemica. L’offerta attuale presenta numerose esperienze di alto valore, che testimoniano il potenziale di sviluppo di questa nicchia turistica. Con questo rapporto, mi auguro di fornire un primo contributo concreto alla valorizzazione del comparto caseario come risorsa strategica per il turismo, promuovendo un approccio integrato che possa stimolare una maggiore attenzione verso le eccellenze territoriali e la loro capacità di attrarre visitatori, generando così nuove opportunità di crescita e sostenibilità per i territori produttori”.
A BTO 2024 dedicheremo un intero panel al tema, coordinato proprio da Roberta Garibaldi. Interverranno: Maria Cristina Crucitti, cheese storyteller ed esperta di comunicazione del mondo caseario; Alberto Gottardi, founder e co-organizzatore dei progetti FORME e B2Cheese; Igino Morini, Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano; Claudio Cecchinelli, responsabile del Servizio Cultura e UNESCO – Comune di Bergamo.
“A BTO esploreremo lo stato dell’arte del turismo legato ai formaggi e discuteremo le strategie future per sostenere la crescita di questo segmento”.
A partire dai dati del Rapporto, si confronteranno esperti e operatori del settore caseario condividendo esperienze, iniziative e strategie di successo. Esamineremo come valorizzare le produzioni locali e promuovere esperienze autentiche per i turisti. L’incontro offrirà un’opportunità di riflessione sulle tendenze attuali e sulle prospettive future del turismo caseario, identificando le opportunità per valorizzare i territori produttori e attrarre viaggiatori sempre più interessati a esperienze autentiche e legate al mondo della produzione del formaggio.
L’appuntamento è per il 27 novembre alle ore 14:00 con il panel “Il Turismo caseario come motore di sviluppo territoriale: stato dell’arte e prospettive future nel contesto italiano”.
L’articolo è stato curato da Roberta Milano, coordinatrice scientifica del topic “Food & Wine Tourism” di BTO.
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Ti aspettiamo a Firenze il 27 e 28 novembre 2024.