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Di robot, algoritmi, AI e autonomia delle macchine: intervista al prof. Bruno Siciliano

“Keep the gradient” e’ il motto che Bruno Siciliano, professore ordinario di automatica e robotica all’Università di Napoli Federico II, ha coniato oramai da oltre 20 anni. E’ un invito a mantenere una costante ricerca di nuove idee e soluzioni innovative, continuando a migliorare e ad affrontare sfide con un approccio creativo e multidisciplinare. Uno dei principali esperti mondiali in automazione e robotica, ex presidente della IEEE Robotics and Automation Society (2008-2009), ha ricevuto premi prestigiosi come l’IEEE RAS Pioneer Award (2024) e l’Engelberger Award for Education (2022), coordinando importanti progetti europei.

A BTO ci porterà un punto di vista privilegiato sulla tecnologia, quella della robotica – non recentissima  – ma in una fase di larga adozione, accelerata anche dagli sviluppi degli algoritmi dell’AI. A lui abbiamo chiesto una anteprima sul suo intervento.

Quali sono stati i progressi più significativi nell’interazione persona-robot negli ultimi anni?

Uno dei progressi più rilevanti è stato lo sviluppo dei robot collaborativi (cobot), progettati per lavorare insieme agli esseri umani in sicurezza.  I robot, che una volta erano relegati dietro barriere di sicurezza, oggi condividono lo spazio con gli esseri umani grazie a sensori avanzati che consentono loro di “sentire” e “vedere” l’ambiente circostante. Questi robot sono in grado di adattarsi all’ambiente circostante, interagendo con le persone in maniera più sicura e intuitiva grazie a sensori avanzati e algoritmi di intelligenza artificiale (AI) che permettono loro di percepire la presenza umana. Questo ha permesso un uso più diffuso dei robot in settori come l’industria, la sanità e la logistica.

Sensori avanzati, come quelli tattili e visivi, hanno migliorato la capacità dei robot di comprendere e rispondere all’ambiente circostante in modo più umano. Inoltre, i progressi nel riconoscimento vocale e nell’elaborazione del linguaggio naturale hanno permesso ai robot di comunicare in modo più efficace con le persone. La combinazione di AI, apprendimento automatico e capacità di navigazione autonoma ha reso i robot più versatili e capaci di operare in ambienti non strutturati come le case, gli uffici e ora, sempre più, nei contesti di ospitalità.

Come gli ultimi sviluppi dell’AI hanno contribuito a questo sviluppo?

Il rapporto tra la robotica e l’AI è iniziato decenni fa, quando i ricercatori hanno riconosciuto il potenziale di combinare la potenza decisionale dell’AI con le capacità fisiche dei robot. Negli ultimi anni, questa relazione è diventata ancora più stretta, con l’integrazione di algoritmi avanzati di apprendimento automatico che hanno permesso ai robot di operare in modo più autonomo e intelligente.
L’AI ha apportato un contributo decisivo nel miglioramento delle prestazioni dei robot, rendendoli sempre più autonomi e capaci di apprendere dall’ambiente circostante. Questo ha permesso di migliorare la sicurezza nelle interazioni tra umani e robot, specialmente nei robot collaborativi (cobot), che lavorano fianco a fianco con gli esseri umani. Grazie all’AI, questi robot sono ora in grado di rilevare la presenza umana, evitare collisioni e reagire rapidamente a situazioni impreviste, garantendo un’interazione sicura e fluida.
Inoltre, l’AI ha aperto la strada a nuove forme di controllo condiviso e apprendimento basato su modelli, permettendo ai robot di adattarsi ai compiti assegnati in modo più efficiente. Per esempio, i sistemi di apprendimento automatico non solo riconoscono e classificano i dati, ma possono anche generare contenuti, come testi o immagini, migliorando l’interazione uomo-macchina. Questo porta a una tecnologia sempre più intuitiva, come la InterAction Technology (IAT), che rappresenta l’evoluzione dell’ICT e punta a una vera simbiosi tra esseri umani e macchine. Il nuovo paradigma di compenetrazione tra fisico e digitale ridisegna in modo straordinario non solo l’ambito industriale ma promette di incidere anche in altri ambiti di applicazione: agroalimentare, medico-sanitario, mobilità urbana, ambienti ostili o poco strutturati.

Ci sono cambiamenti socio-economici che stanno spingendo questa trasformazione?

La crescente digitalizzazione sta trasformando radicalmente il modo in cui le imprese operano e interagiscono con la tecnologia. Per rimanere competitive in un mercato globale in continua evoluzione, molte organizzazioni stanno adottando soluzioni basate su robotica e intelligenza artificiale. Parallelamente, la digitalizzazione ha cambiato anche il modo in cui le persone interagiscono con la tecnologia, rendendo robotica e AI sempre più accessibili e accettate a livello sociale, favorendo la loro integrazione nelle attività quotidiane anche grazie all’uso di interfacce intuitive.

Come si può bilanciare l’efficienza della robotica con l’importanza del contatto umano nell’industria alberghiera?

L’efficienza operativa può essere migliorata impiegando i robot per svolgere compiti ripetitivi o fisicamente impegnativi, come la logistica o la pulizia, consentendo così al personale umano di dedicarsi a mansioni che richiedono maggiore attenzione al cliente. In questo modo, i robot non sostituiscono l’interazione umana, ma supportano il lavoro del personale, permettendo loro di concentrarsi su attività ad alto valore aggiunto, come la cura della relazione e la personalizzazione del servizio.

Quali sono le principali sfide tecniche e operative nell’integrazione dei robot, più in generale e, nello specifico, in hotel e ristoranti?

Le principali sfide partono dalle questioni dell’interazione uomo-macchina e in particolare, la capacità dei robot di percepire e interpretare l’ambiente circostante, prendere decisioni autonome e reagire in modo flessibile agli imprevisti. Per raggiungere questo livello di interazione, i robot devono essere dotati di sensori avanzati come quelli di distanza, visione e contatto, che consentano loro di acquisire informazioni precise e in tempo reale. Tuttavia, queste capacità sensoriali richiedono una notevole potenza di elaborazione e risorse computazionali avanzate, che spesso non possono essere interamente integrate nei robot stessi a causa delle limitazioni hardware.

Il 5G offre una soluzione a queste sfide, grazie alla sua larghezza di banda più ampia e alla latenza estremamente bassa. Questo permette ai robot di connettersi in tempo reale con computer esterni, acquisendo potenza computazionale aggiuntiva senza compromettere le loro prestazioni. La connettività 5G consente il trasferimento rapido di grandi quantità di dati, migliorando così l’autonomia, la sicurezza e l’affidabilità dei robot. Questo è essenziale, per esempio, per applicazioni come la telechirurgia, in cui un operatore può controllare a distanza un robot chirurgico con una precisione simile a quella di un intervento diretto, grazie a dispositivi aptici e una connessione stabile e veloce.

Inoltre, il 5G apre la strada all’Internet delle Abilità (Internet of Skills), un’evoluzione dell’Internet delle Cose (IoT), che consente di trasferire non solo informazioni, ma anche competenze umane a distanza, rendendo possibili interazioni tattili e fisiche tramite robot connessi. Questo nuovo paradigma promette di trasformare non solo l’industria, ma anche settori come l’agricoltura, la sanità, la mobilità urbana e gli ambienti ostili o poco strutturati, migliorando l’efficienza e la sicurezza delle operazioni.

Guardando al futuro, quali innovazioni robotiche avranno, secondo te, il maggiore impatto nel settore turistico e della ristorazione?

Guardando al futuro, le innovazioni robotiche che avranno il maggiore impatto nel settore turistico e della ristorazione si concentrano su automazione dei servizi, personalizzazione dell’esperienza cliente e efficienza operativa.

Nel settore turistico, l’adozione di robot concierge e sistemi di check-in automatizzati sta già trasformando il modo in cui gli hotel gestiscono l’accoglienza e i servizi logistici. Questi robot continueranno a evolversi, diventando sempre più autonomi e integrati con l’AI, permettendo una gestione più efficiente e personalizzata delle esigenze degli ospiti, come la consegna di bagagli o il servizio in camera. Questo permetterà agli hotel di ottimizzare i costi e migliorare l’esperienza complessiva degli ospiti, riducendo il carico di lavoro del personale umano e migliorando la qualità del servizio.

Nel settore della ristorazione, i robot già utilizzati per compiti come il trasporto dei piatti e la preparazione del cibo continueranno a trasformare l’industria. Questi robot possono ridurre i tempi di attesa, garantire una qualità costante dei piatti e ridurre gli sprechi alimentari. Inoltre, robot come quelli impiegati nelle cucine permettono di migliorare l’efficienza operativa, consentendo al personale di concentrarsi su attività più creative e orientate al cliente.

L’AI avrà un ruolo cruciale nel supportare la gestione operativa, con sistemi in grado di monitorare l’inventario in tempo reale, prevedere la domanda e ottimizzare i menu. Questo permetterà ai ristoranti di ridurre gli sprechi e di fornire un servizio sempre più personalizzato e preciso. L’integrazione tra AI e robotica migliorerà non solo l’efficienza operativa, ma anche l’esperienza dei clienti, che potranno godere di un servizio più veloce e accurato.

Segui Bruno Siciliano nel panel Human Robotics: Tecnologia e Umanità nell’Ospitalità del Futuro, moderato dal professor Rodolfo Baggio, solo a BTO, il 27 e 28 novembre 2024 alla Stazione Leopolda di Firenze.