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Destination for all: contributo di Carmen Bizzarri

Nell’ambito di BTO 2024, il Panel “Destination for all: accessibilità, inclusione e innovazione digitale per rendere il viaggio aperto e accogliente per tutti” ha l’ambizione di connettere le varie destinazioni europee, semplificando così il processo di costruzione di una destinazione inclusiva, ovvero quella destinazione nella quale un turista può sentirsi libero di scegliere dove andare, grazie alla eliminazione di tutte le barriere fisiche e culturali.

La realizzazione di una destinazione inclusiva non riguarda solo persone fragili o che abbiano problemi di accessibilità, ma riguarda tutti noi, che pratichiamo il turismo, in quanto una destinazione accessibile e inclusiva permette a tutti di prenotare, scegliere e visitare luoghi più o meno sconosciuti e avere facili relazioni con la comunità che ci ospita.

Per tali motivi diventa prioritario trasformare le destinazioni in territori inclusivi, senza farsi prendere dal panico, ma avviando una sistematica analisi di tutte le attrattive e risorse del territorio in modo da risultare aperte a tutti. Per arrivare a tale traguardo, è sempre più necessario confrontarsi, per rendere più agile questo cambiamento e i casi di studio portati nel panel a Bto ne racconteranno il loro percorso. Queste narrazioni saranno utili anche per meglio utilizzare i fondi che sono stati approvati con il Decreto Interministeriale del 1° agosto 2024 del Ministro per la disabilità, dove oltre alla suddivisione regionale dei fondi, sono descritti i Criteri di riparto del Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità per l’anno 2024 diretti non solo allo sviluppo del turismo accessibile e inclusivo, ma anche  alla promozione delle destinazioni italiane e all’aumento delle presenze di turisti con disabilità e i loro accompagnatori. Le attività finanziate, espressamente descritte nel decreto ministeriale, posso riguardare un ventaglio di attività da quelle riguardanti il cambiamento infrastrutturale alla comunicazione, ma tutte dirette a dare “la piena accessibilità ai servizi turistici nella zona, nell’area o nell’infrastruttura destinata alla fruizione degli stessi e destinataria dell’intervento.”

Uno strumento indispensabile per tale trasformazione della destinazione è costituito dalle tecnologie digitali – nel panel sarà presente anche l’AGID– che permettono la costruzione di un linguaggio unico  tra le varie strutture private turistiche e  le infrastrutture pubbliche , realizzando così un servizio turistico unico e adatto ai bisogni delle persone. Le tecnologie innovative sono una grande opportunità, ma non dimentichiamo che al centro delle attività turistiche c’è il turista, ovvero la persona, cui dare la centralità. Le tecnologie, quindi serviranno solo a rendere semplici i diversi passaggi e a soddisfare con velocità le esigenze di ogni tipo di turista, dalla persona anziana al giovane passando al turista con disabilità, che generalmente preferisce la relazione con le persone e vivere l’esperienza in quella destinazione, avendo così ricordi quanto più positivi della vacanza. 

Attivare le nuove tecnologie per l’inclusione potrebbe significare fare investimenti ingenti per poche persone, invece, come già ho scritto, questi investimenti diventano un beneficio per tutta la comunità locale e un volano per l’economia. Grazie alla eliminazione di barriere fisiche, saranno possibili nuovi flussi e quindi un più numeroso numero di turisti in grado di visitare i territori e apprezzare le prelibatezze locali con la conseguente possibile fidelizzazione al prodotto. 

Se da un lato quindi le tecnologie possono costituire una spinta allo sviluppo locale, è bene sottolineare che non tutte le persone sono adeguatamente alfabetizzate tale da poter accedere direttamente alla comprensione dell’uso delle nuove tecnologie. Questa difficoltà soprattutto in presenza di persone anziane o di persone fragili potrebbero diventare un limite che non va sottaciuto, ma al contrario va individuato per trovare quelle soluzioni ad personam, spesso facili e neanche troppo costose, ma appunto vanno pensate, ricercate e attualizzate. 

Dall’altro verso, ovvero non applicare i concetti di accessibilità e inclusione, peraltro, può limitare l’afflusso turistico diminuendo il valore aggiunto del turismo sull’economia locale, tanto da inficiare il raggiungimento degli obiettivi della Agenda 2030 ovvero gli obiettivi 8, 9, 10,11 quelli che riguardano il lavoro dignitoso e crescita economica, la riduzione delle diseguaglianze, la crescita di imprese, innovazione e infrastrutture e la formazione di città sostenibili. Questi stessi obiettivi che invece potrebbero essere raggiunti se le destinazioni diventano veramente accessibili e inclusive. Attraverso la accessibilità e l’inclusione, infatti, si può attivare la transizione alla sostenibilità e quindi la destinazione una volta che ha raggiunto la completa inclusione e accessibilità raggiunge l’Agenda 2030, minimizzando gli impatti ambientali e quindi sostenibile.

In considerazione di quanto scritto fino ad ora, si rende evidente che l’accessibilità e l’inclusione coinvolgono molteplici aspetti ed è per questo necessario conoscere come gli altri territori hanno già risolto le problematiche, che di volta in volta si sono presentate, sempre cercando di soddisfare i bisogni dei turisti. 

La scelta della destinazione, molto spesso, deriva da una attenta analisi e conoscenza delle attività e dei servizi turistici offerti, in modo che il turista prima ancora di prenotare, possa avere certezza di trovare risposta alle sue esigenze. Per questo motivo è sempre più necessario l’uso delle tecnologie dirette anche a comunicare in maniera chiara e corretta i dispositivi diretti a soddisfare i bisogni espressi e non espressi dai turisti.

Si rende evidente che, in considerazione delle aspettative del turista, una sola struttura turistica non riesce spesso ad accompagnare il turista nel suo itinerario e comunque a visitare tutta la destinazione, soprattutto se il turista ha delle limitazioni fisiche o mentali. Da qui nasce l’esigenza di creare un network capace di accompagnare il turista durante il viaggio offrendo servizi accessibili e fruibili in modo che vi sia un beneficio per il turista, ma anche per tutti residenti della realtà locale, sia coloro che hanno un diretto contatto con il turista, oppure chi indirettamente o in maniera indotta ne può sviluppare attività ad alto valore aggiunto. In sostanza il turismo inclusivo e accessibile coinvolge talmente tanti servizi e attività che tutta la destinazione si potrà avvalere di questo nuova combinazione di fattori produttivi diretti al miglioramento della qualità della vita per tutti turisti e residenti. Così hanno fatto le Asturie che hanno collegato tutti i servizi turistici per rendere l’offerta turistica veramente accessibile e inclusiva. Il networking diventa un fondamentale perno per raggiungere livelli di servizio inclusivo e fruibile a tutti. Questo processo di coordinamento sarà oggetto del panel a BTO, nel quale verranno anche spiegate come sia potuta avvenire l’integrazione dell’offerta turistica con gli altri servizi di mobilità e di assistenza.

Una ulteriore testimonianza sulla validità del turismo accessibile e inclusivo sarà svolta dall’offerta turistica tedesca che oltre ad una comunicazione molto verticalizzata, ha utilizzato le nuove tecnologie digitali per accogliere tutti i turisti, riscontrando così un grande vantaggio per le impreseche offrono un prodotto turistico di eccellenza, capace di soddisfare i bisogni di tutti.

In Italia l’aggregazione delle imprese per un turismo accessibile e inclusivo ancora ha molte resistenze, e per questo motivo il panel vuole fornire gli stimoli diretti a intraprendere quel processo di cambiamento. Chiaramente le imprese da sole non possono creare una destinazione per tutti e si rende necessario il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche locali e delle comunità residenti. La gestione di tutti i servizi può, inizialmente, risultare complessa, ma l’analisi delle risorse locali materiali e immateriali insieme alla conoscenza delle differenti esigenze delle persone saranno indispensabili per trovare le soluzioni più adeguate sia per la pianificazione del territorio a fini turistici, e sia per la realizzazione delle imprese innovative, grazie alle quali si potranno realizzare quei servizi tecnologicamente avanzati e utili a rendere  il territorio accessibile e inclusivo.

In sostanza, una destinazione facile da vivere, è facile da visitare.

Carmen Bizzarri, Professore Associato in Geografia economico-politica – Università Europea di Roma interverrà a BTO nel topic Destination, il 27 novembre alle ore 15:00-15:50 in Hall #6.
Vi aspettiamo a Firenze per BTO 2024!