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Advertising nell’Hospitality: cosa cambia con gli strumenti di Intelligenza Artificiale?

Con una intervista a Armando Travaglini, consulente e formatore di digital marketing turistico, anticipiamo uno dei temi che verrà trattato a BTO 2023: come sta cambiando il mondo dell’advertising per le strutture ricettive grazie ai nuovi strumenti dell’AI.


Come vedi l’uso dell’intelligenza artificiale e del machine learning nell’ottimizzazione delle campagne di advertising online per gli hotel e le strutture ricettive?

L’intelligenza artificiale e il machine learning stanno rivoluzionando il modo in cui le strutture ricettive si promuovono online. Grazie a questi strumenti, possiamo analizzare i dati in tempo reale per comprendere meglio il comportamento dei potenziali clienti e personalizzare le campagne di advertising di conseguenza. Ad esempio, possiamo utilizzare algoritmi predittivi per identificare quali sono i potenziali ospiti e adattare gli annunci in base alle loro preferenze e comportamenti passati. Molto interessante è poi tutto il filone della AI generativa, probabilmente il settore più interessante degli ultimi mesi, grazie alla quale la struttura ricettiva potrà facilmente generare contenuti testuali, immagini e video partendo dalle proprie caratteristiche: questo avrà un impatto rilevante per tutte le attività di advertising sui social (Facebook ed Instagram in primis), ma anche per i vari canali di Google e per i “nuovi” social come TikTok.

Quali sono alcuni esempi concreti di come l’AI viene impiegata per migliorare l’efficacia delle campagne di advertising per gli hotel e le strutture ricettive?

L’AI è fondamentale per ottimizzare la segmentazione del target e le creatività. Attraverso l’analisi dei dati degli ospiti e delle loro caratteristiche, è possibile creare annunci altamente mirati che si rivolgono direttamente alle esigenze e ai desideri specifici di ciascun cliente. Se il nostro hotel ha due segmenti di ospiti distinti, ad esempio coppie e famiglie con figli piccoli, l’utilizzo delle nuove tipologie di campagne pubblicitarie ci permette di creare dei cluster di segmenti di pubblico distinti e mostrare loro annunci testuali, video ed immagini più coerenti possibili con la tipologia di target. E questo avviene, inoltre, nel momento e sul dispositivo più orientato alla conversione durante tutto il customer journey. Se ad esempio gli strumenti di Machine Learning rilevano che un potenziale utente in target legge dei blog di viaggio nella fase di ispirazione e poi cerca su un motore di ricerca per confrontare e quindi prenotare, le campagne si modelleranno conseguenza al fine di far trovare la struttura con il giusto messaggio sul canale più performante. L’AI ci consente inoltre di monitorare e adattare in tempo reale le campagne pubblicitarie, garantendo una ottimizzazione costante del rendimento tendendo sempre sotto controllo il ROI, che è la grande sfida del marketing digitale di oggi.

Come l’AI sta influenzando la personalizzazione dell’esperienza del cliente nell’industria dell’hospitality?

L’AI ha consentito una personalizzazione su vasta scala che in passato sarebbe stata impensabile. Attraverso l’analisi dei dati comportamentali possiamo offrire suggerimenti e offerte altamente personalizzate in base alle loro abitudini di viaggio, preferenze di soggiorno e interessi personali. Questo livello di personalizzazione aiuta a migliorare l’esperienza complessiva del cliente e favorisce la fidelizzazione. L’uso di dati di prima parte, ovvero le informazioni sugli ospiti possedute e gestite dalla struttura, permette di analizzare molto in profondità le caratteristiche comportamentali e fornire esperienze digitali e non il più possibile personalizzate. Per fare tutto ciò è necessario un buon CRM integrato con gli altri strumenti tipici della gestione alberghiera come PMS e Booking Engine e soprattutto va prestata parecchia attenzione alla qualità di dati di input. Il famoso detto “Garbage in Garbage out” vale sempre: se i dati di partenza sono errati o sporchi (e in una buona percentuale di hotel è così) l’output non può che essere sbagliato e quindi inutile.

Quale ruolo prevede che l’AI e il machine learning avranno nel futuro delle campagne di advertising per l’hospitality?

Nel prossimo futuro, prevedo che l’AI e il machine learning diventeranno ancora più cruciali nel settore dell’hospitality. Vedremo una maggiore integrazione di tecnologie come l’elaborazione del linguaggio naturale e l’analisi delle immagini per comprendere meglio i desideri dei clienti e fornire esperienze personalizzate ancora più raffinate. Inoltre, l’automazione dei processi di marketing consentirà alle strutture ricettive di concentrarsi maggiormente sull’innovazione e sul miglioramento dell’esperienza complessiva del cliente. Tutti i player stanno integrando soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale nei loro prodotti. Sono nate numerose startup legate all’AI generativa per la produzione di contenuti testuali, immagini e video per il settore hospitality. Ci sono tanti bei progetti, alcuni però sono un po’ banali e si basano sostanzialmente su una interfaccia verso i tool che già esistono (ChatGPT in primis). La vera sfida per l’albergatore è distinguere i progetti validi da quelli meno performanti. Nel panel che sto organizzando per la prossima BTO dal titolo “AIdvertising nell’Hospitality” parleremo anche di questo, confrontando le opinioni e le strategie adottate da varie catene e gruppi di strutture ricettive italiane.

L’intervista riguarda il topic “Hospitality” ed è stata curata dal coordinatore scientifico del tema, Nicola Zoppi.

Ti aspettiamo a BTO – Be Travel Onlife per ascoltare dal vivo Armando Travaglini e approfondire il tema tra strategie operative, case history e suggerimenti pratici.

L’appuntamento è a Firenze il 22 e 23 novembre 2023.